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Degustare il rum

Degustare un rum significa far vivere un’esperienza non solo molto piacevole ma anche estremamente educativa ad almeno tre dei nostri percettori sensoriali, gli occhi, il naso e la bocca.

In poche occasioni come questa, la nostra mente viene stimolata a percorrere i passi fondamentali di una vera e propria indagine finalizzata a riconoscere le corrette componenti che stanno dietro al connubio gusto-olfatto del nostro distillato; ma ancora di più, dobbiamo stare attenti all’inganno della nostra vista che più si compiace e più crea aspettative mirate al naso e alla bocca talvolta profondamente fallaci.

Tecniche di assaggio di un rum

Versiamo il rum nel bicchiere più appropriato e facciamo roteare quest’ultimo con delicatezza in modo da ossigenare opportunamente il contenuto. Questa operazione permette all’ossigeno di portare via i tannini che altrimenti bloccano l’uscita degli aromi dal bicchiere: una volta aperto, il rum è pronto a far esplodere tutte le sue qualità nascoste.

Operiamo un breve ma sicuro soffio rivolto al nostro bicchiere, dopodiché, impugnandolo perpendicolarmente al mento, lo avviciniamo al naso mantenendo un’attenta e discreta distanza dalle narici in modo da non anestetizzarle con la potenza dell’alcool presente.

Immediatamente, senza pensarci troppo, porsi tre domande cruciali:

  1. È dolce o secco?
  2. È leggero o pesante?
  3. È vigoroso o gentile?

Solo a questo punto possiamo avvicinare il bicchiere al naso inclinandolo di 30 – 45° e mantenendolo parallelo al nostro viso (a sinistra o a destra) ma mai con la bocca di fuoco del bicchiere che punta il nostro viso.

Effettuiamo delle brevi olfazioni indirizzate alla parte inferiore del bicchiere alternate ad altre da dedicare alla sommità del bicchiere stesso in modo da avere la possibilità di cogliere quanti più sentori siamo in grado di interpretare, considerando con attenzione la pesantezza degli stessi e quindi il fatto che escano dalla parte alta (aromi floreali) piuttosto che da quella bassa del bicchiere (note tostate).

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Ed ora poniamoci una nuova batteria di domande, le cui risposte, questa volta, rischieranno di mettere a dura prova la nostra memoria e la capacità di interpretazione:

  1. Quelli superiori, sono aromi floreali o di frutta? E se di frutta, di quali tipo di frutta, esattamente? Tradizionale o tropicale, disidratata o fresca?
  2. Quelli inferiori sono vanigliati? Sono speziati? In tal caso quali spezie ricordano? Sono legnosi? Quale legno?
  3. Se il rum è stato affinato, siamo in grado di riconoscere il contenuto precedente della botte?

Con in mente parte delle risposte e messi nel cassetto dei ricordi nascosti gli aromi che non riusciamo ad individuare possiamo procedere all’assaggio che personalmente propongo in due step:

  • con il primo assaggio è consigliabile assumere un brevissimo quantitativo di rum facendolo indugiare principalmente sulla punta della lingua (in cui sono concentrati i ricettori del dolce e dell’alcool). In questo modo iniziamo il processo di salivazione e prepariamo il palato e le papille gustative della lingua a ricevere in modo maturo e protettivo il prossimo impatto con un superalcolico da almeno 38° (a salire vertiginosamente).
  • con il secondo sorso inizia la vera e propria esperienza gustativa che ci completerà la configurazione del bouquet del rum iniziata con la parte olfattiva: è fondamentale far ruotare il rum in bocca, (salivando e areando ogni tanto la bocca), in modo da far entrare in contatto il liquido con tutti i ricettori di gusto che sono dislocati al suo interno. Avremo modo di valutare l’intensità del nostro distillato e di apprezzare le componenti volatili.


Una volta deglutito, anche il cavo orale sarà pervaso dall’intero bouquet del rum e i suoi aromi continueranno ampiamente a diffondersi: la loro durata ci restituirà la persistenza del distillato.

Ricordando che l’80% del riconoscimento degli aromi di bocca è comunque fornito dal nostro olfatto, l’esperienza completa e ripetuta di degustazione di un rum ci condurrà piano piano ad un’expertise sufficiente a riconoscere la coerenza di un prodotto rispetto ad una disarmonia nei sentori e sapori dello stesso imparando a riconoscere al di là del prezzo e di quanto scritto in etichetta il rum che più incontra le nostre aspettative e i nostri gusti.

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